Psicoterapia analitica

PSICOTERAPIA ANALITICA JUNGHIANA

La psicologia analitica è una teoria psicologica e un metodo di indagine del profondo elaborato dall’analista svizzero Carl Gustav Jung e dagli allievi della sua scuola.

La terapia analitica è un percorso di analisi che comprende tutti gli aspetti della persona. Più che focalizzarsi sui sintomi, si interessa alle dinamiche inconsce alla base di quei sintomi, che possono rivelarsi portatori di significato e, quindi, elementi trasformativi della personalità.

Jung delineò una nuova rappresentazione del nostro mondo interno che tiene conto non solo della coscienza, ma anche di altri aspetti della vita psichica, a cui dette il nome di inconscio. Individuò poi un inconscio personale, al cui interno si trovano delle formazioni denominate complessi, e un inconscio collettivo, che comprende invece gli archetipi. La nostra psiche, quindi, si muove sotto la spinta di un’intenzionalità, ma anche sotto la spinta di forze più profonde di cui non siamo consapevoli.

Durante l’analisi, viene presa in considerazione l’intera dinamica psichica, passata, attuale e anche futura, nel senso delle intenzioni e delle tensioni verso il proprio progetto di vita. Esiste infatti nell’essere umano un’energia psichica, uno slancio vitale, che spinge l’individuo verso la propria realizzazione e crescita personale, con le parole di C. G. Jung, verso la sua “individuazione”.

Con questo termine si intende un ampliamento sempre maggiore della personalità e lo sviluppo delle proprie potenzialità più creative e personali, che permettono di specificare sempre più il senso della propria vita. Il processo di individuazione consiste in una differenziazione dai valori collettivi per poter ritrovare dei valori individuali più veri e autentici, che consentano di realizzare la propria unicità, diventando padroni delle proprie motivazioni e delle proprie scelte e responsabili della propria vita.

I sintomi, il malessere e la sofferenza psichica possono essere intesi come espressione di un equilibrio perduto nel fluire dell’energia psichica. Attraverso l’analisi degli elementi consci e inconsci portati dalla persona, fatti della vita reale, sogni, fantasie, metodi espressivi… si persegue un miglior adattamento del soggetto al proprio mondo interno ed esterno.

Il disagio può essere superato solo se ne si afferra il messaggio psicologico. Esso può apparire come un sintomo isolato, ma, a un livello più profondo, coinvolge tutta la personalità. Obiettivo della terapia non è, quindi, la semplice eliminazione del disturbo, ma comprendere il motivo del malessere per poterlo integrare nella totalità della psiche. Il suo superamento può divenire così occasione di trasformazione e di crescita.

PSICOTERAPIA ANALITICA: QUAL E’ IL COMPITO DEL TERAPEUTA?

La dimensione del rapporto rappresenta una dimensione fondamentale per la guarigione psichica, non solo il rapporto con il terapeuta, ma anche il rapporto dell’individuo con se stesso, affinché si metta in moto un processo psicologico che potrà proseguire per tutta la vita. La totalità psichica costituisce infatti una meta che non può mai essere raggiunta completamente, ma può essere vista come un’immagine che ci guida durante il viaggio di esplorazione e ricerca.

Compito del terapeuta è accompagnare il paziente in questo cammino di confronto con se stesso, così che possa realizzare la propria autenticità, recuperare ciò che aveva lasciato per strada per aderire alle esigenze collettive e rispondere ai propri bisogni e motivazioni più profonde.

L’incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche: se c’è una reazione, entrambe ne vengono trasformate.

C. G. Jung

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